….Lancia Appia Zagato …. via di corsa !
Iniziano gli anni ’60 , viva espressione di giovinezza e di spensieratezza per noi adolescenti desiderosi di iniziare a pieno ritmo il nuovo decennio, ma anche presa di coscienza dei traguardi già raggiunti ed anche di quelli ancora da raggiungere.
Nell’Autunno di quell’anno un’altra puntata a Torino per visitare il salone dell’Automobile di Torino , stavolta viaggiando in treno insieme a Lilly, noi due inseparabili desiderosi di ammirare le forme tonde e provocanti delle creazioni dei fratelli Zagato, sinonimo di sportività genuina. Fianchi snelli e filanti , coda rastremata e sfuggente, nonché il tipico tetto a “gobba di cammello” dalle volte sinuose e accattivanti. Ma ne avrei provato pure il brivido di una prova su strada ? Chissà.
Nei tanti lustri passati e più recenti ogni Lancia, Fiat , Alfa e Ferrari dotata di “appeal” ha avuto la versione creata da Zagato. Piacciono tanto l’Appia GTZ e la GTE, entrambe con motore da 60 HP , sospensioni più rigide , peso ridotto a soli Kg. 800 e velocità di punta sui 170 Km/h. Leggerezza e massima funzionalità erano gli elementi di base della filosofia progettuale di Zagato, che attraverso una particolare tecnica costruttiva strutturale in alluminio, aveva realizzato auto agili e performanti, nonostante i pianali in acciaio strettamente di serie che riceveva e doveva vestire. Un grosso vantaggio nell’ottenere tali risultati, lo aveva dichiarato Elio, primogenito del fondatore della carrozzeria Ugo Zagato. Successo sempre assicurato se la firma é Zagato, dicono gli sportivi “doc”…
Racconta Massimo Camilla in Auto Class Magazine “Non ho saputo resistere a quella Lancia che da un po’ di tempo mi faceva l’occhiolino da dietro il cupolino in plexiglass dei fari anteriori “. Quella Lancia è l’Appia Zagato GTE soprannominata anche “bassotto da corsa” modello GTE, costruito nel 1959 ed immatricolato ad aprile 1960 su telaio Appia seconda serie numero 81201-3274, riportato anche nel libro di Gino Giugno “LANCIA APPIA ZAGATO” nel capitolo dedicato ai telai ed alla loro destinazione.
Le forti emozioni suscitate da quella visita torinese sotto sotto catturano anche papà, riaccendendone l’antica passione per lo scudetto blasonato di Borgo San Paolo. Ritiene fosse giunta l’ora di provare di nuovo le tanto elogiate qualità Lancia assaporate in gioventù, sia per l’innovativa tecnica motoristica che per l’elevato livello delle finiture, il fiore all’occhiello.
Le foto sono tratte da Auto Class Magazine di A. Marrone