In viaggio con papà…… i tanti aneddoti.

Indimenticabili i viaggi con papà spesso noi due soli, non solo in città , nel tipico tragitto casa-scuola e ritorno, ma anche più lontano, ad esempio dai vari fornitori di stoffe ed abiti da uomo per la vendita in negozio, ma anche per puro piacere. Durante quei tragitti papà amava raccontare le tante storie del suo passato,  invariabilmente incentrate su Torino, la città della sua giovinezza , dove appena ventenne iniziò l’attività lavorativa.

Tornano alla mente i tanti aneddoti legati a quel tempo lontano che papà amava raccontare con gli occhi umidi di nostalgia, legati all’auto allora preferita, da poco uscita dalla catena di montaggio di Borgo S.Paolo a Torino : parlava della Lancia Aurelia B10, inizialmente berlina e successivamente in versione coupé, la famosa B20 GT.

La Lancia Aurelia berlina e poi la più nota GT vennero concepite e realizzate fra il 1950 e il 1951 e via via modificate fin quasi all’inizio dei favolosi anni “Sessanta”.

Racconta Guido Rosani figlio del Direttore Nino, l’Architect della Lancia di allora : “ Anni caratterizzati dall'intelligenza e dalla volontà di uomini decisi a ricostruire un paese e a lasciarsi alle spalle le macerie materiali e morali di una guerra disastrosa. Uno di questi era l'allora ventisettenne Gianni Lancia (Giannino per gli amici nonostante l'imponenza), che per affermare le sue scelte a favore delle competizioni, deve confrontarsi duramente con la maggior parte della sua dirigenza e della sua stessa famiglia. “

“Gianni Lancia venne affiancato da progettisti quali Vittorio Jano e dal più giovane Francesco De Virgilio, suo braccio destro, al quale si deve la paternità del motore 6 cilindri a  Vu inizialmente a 45° (tipo "538"), base per la successiva progettazione, sempre ad opera dello stesso De Virgilio, del celeberrimo motore V6 della Lancia  Aurelia, portato poi a 60° gradi , unità di grande raffinatezza tecnica e costruttiva, la cui struttura di base permise elaborazioni che arrivarono a raddoppiarne la potenza senza alcun problema di affidabilità.”

Dopo vari tentativi, papà riuscì infine ad impossessarsi della brochure tecnica dell’ultima Lancia B20 GT , la sesta serie con i deflettori ai finestrini.  E così nei viaggi casa-bottega, andata e ritorno , mi chiedeva spesso di leggerne i vari dati, una , due e più volte, ancora e ancora , ad alta voce. Non solo, ma di tanto in tanto mi poneva pure molteplici quesiti: ad esempio qual’ é la disposizione delle valvole e dell’albero a camme centrale od anche  del gruppo frizione, cambio e differenziale che contrariamente alle altre vetture, sull’Aurelia é posto al retrotreno . Ma soprattutto riguardo ai freni posteriori posti all’uscita del differenziale , sempre il cruccio delle auto in circolazione. Sì, erano ancora a tamburo, seppure a doppia ganascia, perché quelli a disco appena inventati , all’epoca erano solo riservati alle auto da corsa.

Foto tratte da riviste specializzate di motori di quel periodo storico.

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Al Samia….e sul Defender…..

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….Il richiamo delle radici…ritorna prepotente