1958 : al Salone dell’auto nasce la “Alfa-Abarth GT”,

Mario Colucci, capo ufficio tecnico Alfa Romeo, si trasferisce a Torino alle officine Abarth per sviluppare ex-novo il progetto. Così la stampa sportiva del tempo commenta : "La felice intuizione aerodinamica nonché la purezza del design , entrambe opera di Franco Scaglione della Bertone, insieme alla innovativa struttura del telaio e alle elevate prestazioni del motore Alfa Romeo riescono a creare il puro piacere della guida sportiva di una volta”.

Il motore ed il propulsore derivano dalla Giulietta Sprint Veloce : il primo é il quattro cilindri in linea bialbero a valvole in testa a Vu, cilindrata ridotta a 988 c.c. con doppi carburatori , che disponendo di ben 88 HP a 8.000 rpm. può spingere la coupé alla velocità di 200 Km /h. Il propulsore invece è a trazione posteriore e ambio a 5 marce, sospensioni indipendenti davanti e ad assale rigido dietro  e  4 freni a disco.

Ma la parte più interessante è senza dubbio il telaio a traliccio reticolare formato da una struttura centrale  che ne costituisce la spina dorsale. La trave centrale si sviluppa partendo dalla parte anteriore, ove comprende  radiatore, motore più trasmissione poi allargandosi ad ala nella parte posteriore , per formare gli appoggi delle sospensioni. L’ossatura dell’abitacolo , parte del telaio, è integrata con il tunnel centrale rivestito in materiali plastico rigido vulcanizzato sui tubi , con funzioni antiacustico e antitermico. Vettura disegnata da Bertone e realizzata da Carlo Abarth.

Splendida vettura che tuttavia non entrò mai in produzione presenta con orgoglio il suo innovativo telaio tubolare e relativo retrotreno , la base per lo sviluppo della futura biposto Giulia Tubolare che l’Autodelta di Carlo Chiti insieme ai F.lli  Zagato realizzerà tempo dopo a metà dei anni ’60.

Il prototipo della "Alfa-Abarth GT Coupé" fu distrutto nel 1959, durante alcuni test condotti sulla pista dell'AVUS, a causa di un'esplosione di pneumatici. Il relitto dell'auto fu lasciato a Herbert Schulze, il concessionario Alfa Romeo di Berlino. Qualche settimana dopo lo affidò allo stilista Luigi Colani al fine di avere un nuovo corpo in fibra di vetro, con sostanziali cambiamenti estetici nella parte posteriore. Il telaio tubolare venne mantenuto, ma veenne sostituito il motore con quello della Alfa Romeo "Giulietta" di 1300 cc. Anche nella nuova produzione il prototipo non ha mai avuto il seguito in produzione.

Meccanica di riferimento: Motore, sospensioni e il ponte dell'Alfa SV Riduttore: Porsche a 5 marce Motore ridotto a 998cc, 88 cv Potenza di rapporto peso 2,27 kg/hp (9,2 per un SV) Il passo corto di 2,16 m Peso: 640 kg . Velocità massima: 200 Km/h .

Presentata al Salone dell’automobile di Torino del 1958 , ha fatto molto rumore e grande scalpore. Era anche previsto per utilizzare un motore da 1300 cc e un 1600cc, 233Km/h è annunciato per il 1300cc e 250Km/h per il 1600cc. (Le foto sono tratte da Auto Italiana Ed Domus di quell’anno)

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