… e che dire del periodo in quel di Lodi ??
In quell’anno la residenza familiare si spostò in quel di Lodi, nella bassa Padana, in Via Gabiano, la stradina situata su una lieve collinetta , detta “ colle Eghezzone” : ma, com’era possibile un colle in quel di Lodi ?…!! Da queste parti tutto è basso ed addirittura alcuni rioni si trovano al disotto del livello del fiume Adda, ……..figurarsi ! Ma tant’è.
E l’appartamento ? Bello, ampio e ben disposto, tutto baciato dal sole, dall’alba al tramonto. E’ al quinto e ultimo piano di un palazzo signorile degli anni ’80 con grandi terrazze e fioriere a vista, in perfetta sequenza una sopra l’altra. Il colore ? Un bell’arancione chiaro, molto vivo .
L’ampio giardino e le contigue aree attrezzate per biciclette, usatissime nel lodigiano, completavano il quadro. Due piani più sotto vi erano garage e cantine, oltre a magazzini e depositi vari. In effetti siamo al settimo piano anzi, ….al settimo cielo!!
Dalla grande finestra della sala da pranzo, tutta pavimentata in marmo chiaro, nelle giornate più limpide – comunque, non più di due o tre all’anno – puoi vedere spuntare all’orizzonte lontano, lontano la vetta aguzza del Monviso, illuminata dal sole calante e a destra il massiccio del Monterosa, imponente e maestoso. Spettacolo unico e maestoso ! A volte, in lontananza ti appare a destra la “Grigna” e più oltre anche un pezzo del “Resegone”, sai sporgendoti dal terrazzo e con un po’ di fantasia, il che non guasta mai !!
Quali auto utilizzavi in quegli anni ’80 nei viaggi routinari casa-lavoro e ritorno ad ogni inizio e fine giornata ? Ricordi : l’ elegante due volumi Lancia Beta 2 litri a benzina, la prima nata sotto il segno del Lingotto, creata ex-novo dalla matita di Giampaolo Boano , distinta dallo stile provocatorio a cuneo, dalla coda squadrata e tronca , allora vincente , e fianchi diritti e muso sporgente.
Ben presto quei lunghi viaggi su strada ne riveleranno le tante e buone doti : motore potente, brioso e silenzioso, buona ripresa ed accelerazione, ottima tenuta su strada allietata dalla ampia luminosità dell’abitacolo , seppure alquanto limitata dietro a causa del tetto spiovente. Il grande cruscotto in posizione prominente sul lato destro, poco oltre al volante è di tipo “cockpit” aeronautico , zeppo di manometri e orologi , allora ispiratore dello pseudonimo “gruviera” affibbiatole dai lancisti del tempo.
La spaziosità dell’abitacolo (grazie al passo di 254 cm) unita all'ottima tenuta di strada in ogni condizione di marcia, soprattutto in curva assicurano sempre viaggi di elevato comfort.
(Beta berlina : Scheda tecnica : motopropulsore e trazione anteriore, 4 cilindri in linea OHV e DOHCS ex-Lampredi, cc. 1.756 da 110 cavalli sospensioni indipendenti McPherson a bracci oscillanti e a triangolo dietro , cambio a 5 marce a cloche e 4 freni a disco. Dati da 4Ruote Ed.Domus)
Gente Motori ha l’idea di testare in modo estremo il nuovo prodotto Lancia , la Beta berlina in pieno inverno in un raid da Capo Spartivento (Reggio Calabria) a Capo Nord . Nel viaggio di ritorno le due Lancia Beta berlina omaggeranno le principali filiali Fiat-Lancia d’Europa, con tappa finale a Ginevra in occasione del 43esimo Salone internazionale dell’automobile, in cui la Lancia beta berlina sarà presentata alla stampa internazionale. Terminato il raid, uno dei due esemplari fu donato dalla Lancia al duca d’Aosta. (Da Quarta Marcia)
Le foto della Lancia Beta berlina sono tratte da Editoriale Domus