….i bei viaggi d’estate al mare……
Al porto di arrivo ti attendeva ansimante il locale traghetto , procurandoti l’emozione della lunga traversata fino a Ponza, la meravigliosa isola dell’arcipelago Pontino. Là , mentre procedevi pian piano lungo le strettoie delle banchine attentissimo a non urtare nessuno, i pescatori tutt’attorno ti burlano, gridando : "Eh, ma buttala a-mmare !!!
A quel tempo a piedi potevi pure addentrarti fin dentro la galleria di tufo dell’ epoca romana ed accedere a “Chiaia di Luna”, la stupenda spiaggia bianca incastonata fra alti dirupi e rocce candide a strapiombo sul mare.
Ed anche la volta dopo con la puntata all’isola del Giglio dell’arcipelago Toscano, qui ti porta il battello in partenza da Porto S. Stefano, il bellissimo promontorio che si specchia sulla laguna di Orbetello. Sbarcati sull’isola, dopo alcuni saliscendi e svariate curve giungi finalmente a “Giglio Castello”, da dove puoi ammirare là più in basso la splendida insenatura tutta attorno al Porto, nell’abbraccio eterno della torre saracena che in mezzo alla baia circonda il mare luccicante d’argento e di blu cobalto. Tutto davvero incantevole tra le bellissime spiagge di Campese e le Cannelle !!
Arrivò infine il 14 Luglio , ma non c’entra “la presa della Bastiglia”, si tratta invece della festa dell’Innamorata a Capoliveri , con tanto di sfilata in costumi d’epoca che parte dal castello ed arriva fin giù sull’arenile della bellissima spiaggia . Da qui, i pescatori sulle barche in lenta processione remano fino allo scoglio dell’innamorata, da dove la giovinetta inghirlandata si getta in mare per unirsi all’amore impossibile che l’ha lasciata. Cos’altro vuoi ora raccontarmi
Nell’Estate del 1990, spesso su quel bel lungomare pieno di tifosi sentivamo risuonare “Notti magiche” cantato da Gianna Nannini , il tormentone di quell’estate ancora e ancora, senza un attimo di sosta. Purtroppo quella notte l’Italia pallonara perse ai rigori contro l’Argentina nella semifinale dei mondiali , ma vinse il giorno dopo la finalina contro l’Inghilterra. La sindrome dei rigori colpirà ancora quattro anni dopo nella finale contro in Brasile, là in terra americana.
La nostalgia che ti prende adesso, sempre e dovunque, mentre tu ripensi a tutti quegli avvenimenti e “ti porta lontano, lontano. L’infinito ti attende.”