…il ricordo oggi é per la Lancia Lambda
La Lancia Lambda venne esposta, prima che in Italia, ai Saloni di Parigi e di Londra dell’autunno 1922, fu presentata entusiasticamente come “la più grande novità”.
Ecco come la stampa spiegava il primo fondamentale, punto: “E’ stato detto che la Lancia Lambda non ha chassis. Effettivamente lo chassis, come finora lo si è costruito, in essa è stato soppresso, perché la carrozzeria stessa ne compie le funzioni. La soluzione che Lancia ha dato al problema impostosi di ridurre al minimo il peso, aumentando la rigidità, la compattezza, la solidità e la stabilità della vettura destinata ad oltrepassare i 100 km all’ora, ha del meraviglioso.
Nelle altre vetture la carrozzeria è una parte indipendente dallo chassis, una parte a sé, sovrapposta alla macchina. Nella Lancia invece la carrozzeria è inscindibile da tutto il resto, ne forma l’ossatura principale e utilizza il suo basamento per incorporarsi il motore, il cambio di velocità, la trasmissione e il differenziale. Lo scheletro della carrozzeria, anziché essere di legno, è di lamiera d’acciaio stampata (“emboutie”) di 2 mm di spessore, circondato all’esterno da sottile lamiera pure d’acciaio, mentre all’interno l’imbottitura e i cuscini sono mobili; le due estremità anteriori si chiudono in una cornice che racchiude il radiatore.
Longitudinalmente la carrozzeria è attraversata da un rilievo arcuato, da una sagomatura a tunnel – che sembra dividerla in due parti uguali – nella quale scorre l’albero cardanico di trasmissione. Questa sagomatura che fa quasi da ponte armato contribuisce ad aumentare il grado di rigidità e di coesione della vettura, ad abbassare il centro di gravità come mai sarebbe possibile, appunto perché così la carrozzeria non è più sovrapposta ma incastrata nella macchina”.
Donatella Biffignandi del Centro di Documentazione del Mauto di Torino ne ripercorse nel 2006 la storia: “Autore del progetto fu il giovane ingegnere Battista Falchetto, messo a capo del gruppo di progetto a marzo del 1921 a poco più di un anno dall’assunzione. Completamente sua é la sospensione telescopica, scelta da Mousù Censin tra 14 schizzi buttati giù dall’entusiasta progettista in una sola notte. Grazie alle sue memorie, affascinante testimonianza di “progettazione in fieri”, vediamo la Lambda prendere forma giorno dopo giorno, e finalmente (dopo appena sei mesi di studi) uscire dal Reparto Esperienze di via Salbertrand nel settembre 1921 per le prime prove in una linea molto diversa dalla sua definitiva, di forma tondeggiante “a partire dal radiatore costruito sagomato come le gallerie”, che ricordava molto le Bugatti. Di Falchetto fu anche l’idea di prolungare, a forma di coda affusolata, il retro della vettura, per alloggiarvi i bagagli dei passeggeri: primo baule portabagagli non più applicato all’esterno ma integrato nella linea della carrozzeria.
La Lancia Lambda venne costruita in 9 Serie dal 1923 al 1931 in diversi allestimenti, sia nel tipo a passo corto che a passo lungo in circa 13mila unità. Tutte erano dotate di un motore con 4 cilindri a V stretta di circa 14°. Le ultime Serie- la VIII e la IX - furono costruite dal 1928 al 1931. Rispetto alle Serie precedenti la cilindrata del loro motore era stata aumentata a 2569 cm3 che erogando circa 70 cavalli di potenza portava le vetture a circa 120 chilometri orari di velocità massima. (Notizie da Ruote Classiche Ed. Domus)
Le foto sono tratte da Ed. Domus e Storia Lancia