…..il tempo del bel Canavese, ricordi ??
Fu in quell’anno che anch’io acquistai la nuova Ritmo Turbo Diesel in quel bel grigio metallizzato , dagli interni in grigio chiaro, appena presentata al pubblico, degna erede della Fiat 128, la prima Fiat a trazione anteriore, naturalmente approfittando delle agevolazioni che il Gruppo praticava ai propri dipendenti.
Queste le sue caratteristiche principali : motore anteriore trasversale 4 cilindri in linea di 1929 cm³ , 80 CV di potenza, comando della distribuzione a un albero a camme in testa e cinghia dentata in gomma. Trazione anteriore, sospensioni indipendenti a schema McPherson, con barra antirollio davanti. Velocità massima : quasi 170 km/h – da non credere - dai consumi di carburante molto contenuti.
La bella Ritmo nel tragitto quotidiano, Ciriè-Torino e ritorno serale, là fino all’Acciaieria in Corso Mortara dimostrò subito le sue notevoli doti : abbastanza silenziosa, confortevole, stabile e anche veloce, tutto sommato con costi ragionevoli di esercizio. E durante quel breve viaggio, ogni volta guardavo con ammirazione la vetta del Monviso ergersi elegante e maestosa , lungo la strada provinciale appena fuori città. Nel periodo invernale, quando tutto era ammantato di neve, mi appariva ancora più alta ed imponente. Impossibile non ammirarla ogni qualvolta si transita su quella strada.
La nostra abitazione in quel tempo lontano era in quel di Cirié , sii proprio là …..all’inizio del dolce Canavese in un gradevole palazzotto a due piani di recente costruzione, rifinito internamente nel bel marmo bianco di Carrara . Al pianterreno, nascosti da un lungo e piacevole porticato in mattoncini rossi a vista, ci tenevano compagnia gli uffici di una società di assicurazione e dietro il grande parcheggio coperto, quasi sempre vuoto, disposto su due piani con un’ampia area di accesso .
All’appartamento composto da tre stanze più servizi si accedeva da una breve scala interna, anch’essa in marmo bianco : ingresso , camera da letto, cucina più soggiorno, bagno con terrazzino. Insomma tutto quanto occorreva e in più a portata di mano, anzi di “maniglia”..! Dalla finestra della cucina, costantemente chiusa per via del rumore proveniente della trafficatissima Via Braccini, si potevano scorgere i monti del Canavese, che ad ogni sguardo ci rammentavano i magici trascorsi del lustro precedente in quel di Cuorgnè.
Menzionare quei luoghi significa rivivere in un “amen” tutte le emozioni di quel tempo lontano, le persone care, i profumi, i rumori di allora. Come il suono dei batacchi che a sera accompagnavano i muggiti delle mucche al ritorno dai campi , mentre procedevano in processione nella stradina proprio dietro di noi, diretti alla stalla. Ogni tanto lasciavano in giro immancabili ricordi : si chiamano “le boasse”, come ricordo quei momenti !!
Tutto quanto condito pure dagli effluvi del vino che fuoriuscì dalla grossa damigiana improvvisamente crepatasi non appena appoggiata a terra………“quel dommage”….. quel prezioso contenuto sparso completamente per l’intero parcheggio. Ed il ricordo ancor’oggi del dispiacere provato per quel buon “brachetto” delle Langhe che non riuscimmo a gustare , ritorna sempre vivo …..anche ora !!
Foto tratte dall’ Automobile Archive Catalog