L’Alfa Brera…”the rear of the year”.

La nuova Brera mi piacque subito tantissimo e tornandomi sovente in mente promisi a me stesso che l’avrei acquistata “costi quel che costi”, come diceva il famoso detto degli Alpini.  La stampa specializzata riportava : ”La personalità della Brera è forte, il passato e il futuro si miscelano con sapienza, come nelle vetture degli anni ’50. Il cofano è iscritto nel rilievo centrale che scende verso lo scudetto triangolare tipico delle Alfa, dalle  linee morbide tondeggianti , incluso lo stupendo disegno della coda con fianchi dimensionati a sbalzo contenuto. Il lunotto modellato sul “family feeling” della Giulietta Sprint, la progenitrice degli anni’60, fa dimenticare le generose dimensioni”.  

Sull'estetica riferisce P. Horrell di Leftlane News : “Nient'altro di simile sulla strada: il posteriore dell'anno. The rear of the year”!  Poi prosegue :  “Grande gesto di generosità verso gli altri, perché permette loro di vedere un'auto di straordinaria bellezza"!

Neppure la sostituzione delle portiere ad ala di gabbiano con quelle normali riuscì a dissuadermi dall’ acquisto e nell’Aprile del 2007 finalmente arrivò , eccola tutta mia !! La versione scelta è la 2.200 JTS  a iniezione diretta già sperimentata con la GT di Bertone : colore, grigio medio metallizzato, tetto in vetro fotocromatico con tendina ad apertura elettrica, cerchi in lega da 17” a raggiera, cruscotto in colore rosso, come la selleria in alcantara e camoscio. Segni particolari : bellissima.

Su strada la Brera confermò in pieno i giudizi della stampa specializzata : motore elastico e potente, sia in accelerazione e più ancora in ripresa, potenza erogata in modo fluido, pulito, veloce, non eccessivamente scalpitante, tenuta di strada e stabilità di ottimo livello, senza il minimo rollio in curva, rendendo perfino inutile il dispositivo ESP- ASC, bene anche i freni ultra dimensionati e molto efficienti. Più passa il tempo e più concordo con i giudizi positivi dei giornalisti.  

Moltissimi i viaggi fatti insieme felicemente, ricordi ??  Sia per il lavoro che per il tempo libero, “the leisure time” dicono gli Inglesi.

(Scheda tecnica : motopropulsore e trazione sull’anteriore , 4 cilindri in linea, 16 valvole a V in testa, DOHCS , 2.198 cm3, 185 cavalli, 4 freni a disco, auto ventilanti davanti, sospensioni indipendenti a quadrilateri deformabili, multilink ed a 4 bracci al retrotreno, cambio a 6 marce con leva al tunnel centrale, Velocità ? Elevatissima, comunque. Da : 4Ruote Ed. Domus).

La mattina dopo di buon’ora subito in viaggio diretto a Belfort nel Nord della Francia, passando dal San Gottardo e prestando sempre tanta attenzione alle luci degli autovelox rosso-crociato più che efficienti nel farti la foto, come d’altra parte ogni cosa quassù. Tuttavia, non conoscendo a fondo la Brera , tutto il tragitto avvenne con la radio sempre accesa - sai, non sapevo come spegnerla - ed utilizzando quasi sempre in autostrada la quinta marcia,  perché non riuscivo a mettere la sesta. Oltrepassato il confine ed attraversata Mulhouse, il cui bellissimo museo ricorda ancor’oggi le auto da corsa qui realizzate da Ettore Bugatti, eccomi a Belfort, la meta finale. La mattina dopo avrei così iniziato l’attività di assistenza al cliente.

A Settembre del 2009, l’Alfa sostituì il motore 2,200 con il più famoso 1750 cc con in più tanto di turbo, sulla scia di quello degli anni ‘30 , tanto amato dagli intenditori della casa.  Anch’io passai alla Brera 1750TBI dotata di più scatto e più  ripresa per quei tanti cavalli a disposizione, sai fino 200 HP, ed in quel  bel bianco ghiaccio  più tetto in vetro anti-cromatico, in perfetta sintonia con i colori scuri dell’interno, ovviamente nero opaco.

(Ndr. Dati tecnici da Quattroruote, Ed.Domus.)

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….Ora tocca alla Giulietta …. l’ultima ?

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E la Fiat Cinquecento….la tata di famiglia ??