Le ultime di papà….”et non plus ultra”….
Nella seconda metà di quei favolosi anni ’70 Alejandro De Tomaso, con l’acquisizione della Innocenti , lanciava sul mercato delle “city car” la Nuova Mini dai tratti decisi, molto alla moda, firmata da Marcello Gandini, allora uomo Bertone, in sostituzione della Minor ormai uscita di scena.
La forte personalità dell’auto dalle linee "squadrate" e vincenti , é enfatizzata dalle ampie superfici vetrate e dai minimi sbalzi davanti e dietro. Insomma si tratta della famosa linea a cuneo con tanto di portellone dietro che piace ai giovani. In seguito venne pure lanciata la versione sport dotata del 1300 della Leyland : é la “Mini DeTomaso , nota per la motorizzazione spinta più volte variata nel tempo , in ossequio al ritorno dell'interesse degli appassionati per le auto piccole e pepate.
Anche papà , nonostante non più giovane, ne è catturato e subito l’acquista : evidentemente nutriva ancora velleità sportive, seppure alquanto ritardate. L'estetica della nuova DeTomaso impreziosita dalla verniciatura bicolore, ha i grossi paraurti in vetroresina con in più i proiettori antinebbia incorporati e l’ampia presa aria Naca sul cofano, da vera sportiva. E che dire della proverbiale tenuta di strada, esaltata in ogni Mini che si rispetti, - chi non ricorda le varie vincite al Rally di Montecarlo ? E’ ovvio che passano in secondo piano gli endemici difetti , quali l'abitabilità non ottimale, la rumorosità a volte fastidiosa e il comfort appena sufficiente per la rigidità delle sospensioni. “C’è tutto l’occorrente per divertirsi ……… per una volta” in più.
(Scheda tecnica I serie : motore 4 cilindri, 1.275 cc ex Leyland con 1 asse a camme laterale, valvole in testa, da 77 HP, cambio a 5 rapporti con leva al pavimento, sospensioni indipendenti, freni misti, disco/tamburo- Dati tecnici da Quattroruote, E.Domus)
Parlando poi di “Old British” arrivò pure l’ora della Sunbeam ti , l’auto compatta di 4 metri dall’aspetto tipicamente sportivo per via delle due grandi portiere e dei doppi spoiler neri davanti e dietro sopra il portellone , il tutto condito da quattro comodi posti, il che va sempre bene. I cerchi in lega di color ghisa scuro , la plancia e gli interni colorati in nero opaco ed i sedili dallo schienale alto e avvolgente, tipo Recaro, completano il quadro. Ogni cosa è chiaramente ispirata alla rispettiva versione Lotus di Colin Chapman, che quell’anno vinse a sorpresa il campionato mondiale Rally.
Così nel Settembre 1984 papà ne decise l’acquisto. Diceva : che bella idea la Sunbeam ti : …..e il colore ? Naturalmente “quel bel rosso vivo tipo corsa” al tempo di gran moda.
La tenuta di strada anch’essa “vecchia maniera” è quella tipica delle vetture a trazione posteriore di una volta con ponte rigido dietro ed il cambio è a 5 rapporti con cloche al pavimento. Il rombo del motore cupo e profondo contornato dall’acuto sibilo dei filtri dell’aria dei doppi carburatori é pure quello “old british style” , ma coadiuvato dalla frenata pronta e potente e dal cambio maneggevole . Insomma la guida è veloce e sportiva, ma dal rollio trasversale non proprio contenuto : accelera da 0 a 100Km/h. in 9 “ e la velocità massima è intorno ai 160 Km/h. “Concludendo: “old british” l’auto da guidare con lo spirito degli anni passati,…. ma non male , tutto sommato”
(Scheda tecnica : motore “ British old style” in ghisa , 4 cil. di 1598 cc ad asse a camme laterale con doppi carburatori, da 100 HP e oltre 12,8 NM di coppia a 4600’ giri/’, peso limitato a Kg. 940, sospensioni indipendenti davanti e ponte rigido dietro, cambio 5 marce, 4 freni a disco. Dati 4Ruote Ed. Domus)
Foto tratte da Auto Catalog Archive