L’inizio di tutto, in ricordo di mamma e papà
Tanti gli episodi su cui papà amava soffermarsi, cercando sempre di farmi capire ogni volta il “perché “ fossero accaduti. Ritornava spesso all’attività commerciale intrapresa nei primi mesi della seconda metà degli anni ‘40 nei locali al pianterreno di Via S. Ambrogio n. 4 a Varazze , sotto le insegne de “La Casa delle Maglie”.
Tutti nuovi i prodotti non più quelli autarchici d’anteguerra , soggetti tuttavia all’andamento dell’ inflazione più che galoppante allora, il che necessitava di un costante riadeguamento dei prezzi di vendita. Questa la “ spada di damocle” che pendeva sul commerciante poco provveduto onde evitare il disastro annunciato. E così avvenne.
Tempo dopo iniziò ex-novo l’attività commerciale a Torino in Via Andrea Doria n. 5 insieme all’amico di gioventù Mario per la vendita di poltrone-letto Lencia , trasformabili velocemente in un pratico letto a due piazze, novità assoluta. E per dare al progetto la più ampia visibilità occorreva disporre di un apposito veicolo da trasporto, dotato di grandi scomparti dove stivare le poltrone . Che c’era di meglio del Fiat 626 N , acquistato ad un buon prezzo e dotato di un ampio cassone telonato di 4 metri fuori tutto alimentato a “Nafta”, come allora veniva apostrofato il diesel, con costi di esercizio inferiori a quelli a benzina,
Il 626N é il primo autocarro Fiat con cabina avanzata e con il motore disposto tra i due sedili anteriori, racchiuso dall’apposito cofano ad apertura manuale per la manutenzione più urgente, il rabbocco dell’olio o del cambio, la pulizia delle candelette ed altro. La cabina a due posti, guidatore e passeggero , disponeva dietro in alto di un piccolo lettino, per dormicchiare un pò durante i lunghi viaggi notturni.
(Dati tecnici : Telaio a longheroni, ruote anteriori direttrici e posteriori motrici gemellate, motore Diesel a 6 cilindri in linea di 5.750 cc. da 70 HP a 2200 rpm/, cambio a 4 marce, trazione posteriore. Velocità circa 60/70 Km/h. a pieno carico e 80 km/h, a vuoto - Da 4Ruote Ed.Domus)
Come erano i viaggi sul Fiat 626 di papà? Piuttosto rumorosi : nei lunghi tragitti sedevo sempre a cavallo del cofano motore, aggrappandomi nelle curve al suo grosso maniglione , ascoltando silenzioso il rumore assordante del motore. Ricordi il caratteristico “ta,taa,tata” del diesel , cercando di indovinare il momento esatto in cui papà doveva cambiare marcia con la classica “doppietta” perché ero costretto a spostare indietro la gamba per non impattare il suo braccio , nell’istante esatto in cui muoveva la lunga leva del cambio, coordinamento perfetto ! Quanti i viaggi diretti alle Sagre di Paese , alle Fiere paesane ed alle Feste dedicate al patrono locale ! Ricordi ??.
Mi raccontava spesso del viaggio di ritorno nel tardo pomeriggio di quel 4 Maggio 1949, quando l’improvvido tornado scatenatosi nella zona Nord di Torino, intorno a Corso Giulio Cesare, fece volare fuori strada il Fiat 626, ma fortunatamente senza causare gravi danni.
In cielo in quegli stessi istanti , alle ore 17:03, il Fiat G.212 della Compagnia Aerea ALI, siglato I-ELCE, con a bordo l'intera squadra di calcio del Torino, si schiantava contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese. Nell'incidente persero la vita tutti, giocatori, allenatori e giornalisti, del Torino , il Grande Torino , com’era soprannominato per i cinque scudetti consecutivi vinti nel campionato italiano di serie A.
Foto tratte dall’archivio storico Fiat