…Il Mito senza tempo compie gli anni ….
Nell’Estate del 2019 , complice una fortuita serie di coincidenze, insieme al Museo dell’Automobile di Torino prendo parte attiva all’organizzazione del 70esimo compleanno della Lancia Aurelia, la nuova berlina presentata al 32° Salone dell’Auto di Torino 1950, con il coinvolgimento di Partner tecnologici e dell’Information and Communication Technology. Detto e fatto, l’occasione è assolutamente da non perdere.
Il pensiero ritorna adesso gioco forza al giorno della “Prima della Prima” nella Primavera di tanti ani fa, di quel giorno di Marzo del 1950 in cui i Lancia brindarono alla neonata “Aurelia” nella loro dimora di Corso Vittorio Emanuele II a Torino insieme ad amici ed autorità.
Ed il giorno dopo avvenne il “vernissage” al Salone dell’Automobile a Torino di cui parlano ancora oggi i Lancisti, all’epoca ansiosi di ammirare la nuova Lancia , carpirne i segreti, toccarne gli esterni e gli interni e poi naturalmente provarla, se possibile !
Mauto ha dedicato all’“AURELIA Mito senza tempo” lo spazio espositivo al primo piano della sala Morphin , dove espone le varie berline di serie e le fuoriserie corredate da fotografie e cartoline che ne descrivono la storia e l’atmosfera che si respiravano in quegli anni meravigliosi , oltre a vari filmati , manifesti e musica a tema. E poi la parte più esclusiva della mostra: le famose “one-off” auto ammirate in tutto il mondo e prodotte in un solo esemplare, difficili da rivedere tutte insieme, come invece accade stavolta.
Qui troviamo la AURELIA coupé di Bertone “one-off” del 1952, la B53 della Carrozzeria Balbo, la prima disegnata da Franco Scaglione , il famoso designer, l’Aurelia B52 coupé di Vignale voluta da Bracco, nata un anno prima della più famosa B20 coupé.
Poco oltre vieni completamente catturato dalla emozionante profondità degli occhi melanconici delle gemelle Pininfarina vestite in abiti décolleté che ti toccano fin dentro, nel più profondo, invitandoti ad ammirarne le grazie in ogni dove, di fronte , di fianco, dietro . Il grigio medio organza della prima unito al bel blu scuro della seconda completano la tavolozza a colori del bel quadro costellato da luccicanti strumentazioni “à la pàge”. L’“Aurelia” vuole distinguersi proprio in tutto, come ad esempio il cambio delle marce , ricordi? Va all’incontrario rispetto alle altre vetture, dal basso verso l’alto, ma si sa : “Noblesse Oblige” !!
Scendendo le scale, ecco la seconda parte, dove ti aspettano l’Aurelia Viotti, la “Giardinetta” dal nome registrato dalla carrozzeria torinese, sullo stile delle “woody americane” del dopoguerra , accanto alla B20 GT nel bell’amaranto scuro, con il numero di gara originale 522, attorniata dalle foto della Mille Miglia di quel lontano 1953 e dagli pneumatici Cinturato Pirelli, al tempo appena usciti sul mercato.
Al piano terra scalpitano le sei serie della B20 GT, una dopo l’altra, la vettura in abito da sera che vince le corse. Questo nuovo segmento di mercato, risultato del benessere che inizia a delinearsi nel futuro dell’Italia e dell’Europa, è perfettamente interpretato dalla Lancia, che nel 1951 presenta la berlinetta a due porte sportiva , d’ora in poi etichettata “Gran Turismo”. Vettura che il fortunato proprietario usa indistintamente per andare la mattina in ufficio, la sera a teatro e la domenica in gara .
Quindi approdi in un tipico ambiente vacanziero: qui c”é Brigitte Bardot a St Tropez a far da sfondo all' AURELIA B24 spyder , la protagonista del film “Et Dieu crea la femme” come pure de “Il Sorpasso” con Vittorio Gassman che certo non ha bisogno di commenti. Mattattrice é sempre lei, la B24 convertibile II serie, ora più convenzionale nel comfort e nei cavalli disponibili. Attorno puoi ammirare i manifesti dei favolosi anni sessanta, anni irripetibili, allietati in sottofondo da musiche e da stralci di tanti film a tema, ricordi? “Guendalina” con J.Sassard , “Una botta di Vita” con A.Sordi, oppure “La svolta pericolosa, una storia d’oggi” , il primo telefilm della Rai TV diffuso in quattro puntate ad iniziare dal 2/9/1959.
Lo spirito del “Mito senza tempo” aleggia di nuovo irresistibile in questi luoghi e ti avvolge completamente man mano che procedi lungo gli stand della mostra, risvegliando il fanciullo che è in te. Qui sei attratto dalla supremazia della meccanica dell’Aurelia, dalla bellezza del blocco motore in alluminio fuso in conchiglia , pezzo d’artista, dalla precisione di ogni ingranaggio del gruppo frizione-cambio-trasmissione, dall’efficacia delle sospensioni a ruote indipendenti, dall’architettura del motore sei cilindri a Vu di 60°, primo al mondo.
Questo é l’esempio dell’opera svolta dalla Lancia in tema di innovazione tecnologica, che ancora una volta brillava alta nel firmamento dell’automobile europea e mondiale.
Lancia Aurelia Giardinetta Viotti foto effettuata al Mauto da Anna Elisa Viotto
Le foto sono state effettuate da Anna Elisa Viotto all’evento “i 70 anni della Lancia Aurelia” al Mauto di Torino nel 2020.