Ricordi Torre Pancaldo…..
Quell’autunno in particolare riuscii ad assistere in presa diretta all’ attracco della “Italmare” , la nave Liberty adibita al trasporto delle prime Fiat 600 e Fiat 1100/103 destinate al mercato nord-americano, imbragate a dovere e poi sistemate negli appositi box laggiù nella stiva già pronte per la traversata del Nord Atlantico. Se eri fortunato, riuscivi perfino ad individuare i marinai a bordo, intenti alle operazioni di imbragatura delle auto ed al successivo stivaggio. Che spettacolo fuori dal comune quella mattina!!
A dire il vero, i miei esercizi di guida erano iniziati tempo prima sotto la supervisione di papà.
Dapprima, con la “Fiat 500 C Giardiniera” l’evoluzione della antesignana Topolino degli anni ’40, mossa dal noto 4 cilindri in linea raffreddato ad acqua, cambio 4 marce a leva lunga al pavimento e ponte rigido posteriore. La carrozzeria ora tutta metallica, senza i rivestimenti esterni in legno, anticipava già in qualche modo lo stile “station wagon” di oggi.
Tempo dopo, munito del fatidico “Foglio rosa”, ricordi il permesso di guida a fianco del guidatore esperto, nel mio caso papà, anch’io imparai i primi rudimenti di guida sulla “Bianchina” rossa furgoncino della ditta . Il motore a 2 cilindri raffreddato ad aria di cc 499,5, con 22 cavalli della Fiat 500, stavolta è posto orizzontale, il c.d. motore a sogliola, e quando è in moto lo senti soffiare forte. Velocità: ca. Km/h. 98 , allora più che sufficiente. (Ndr. Dati tecnici da Quattroruote, Ed.Domus)
Tanta attenzione andava prestata nell’eseguire appieno le istruzioni di papà, soprattutto riguardo ai cambi di marcia , sia innestando le marce fino alla quarta ma anche scalando dalle marce alte a quelle più basse, ogni volta facendo la classica doppietta, mi raccomando, altrimenti le grattate erano inevitabili. Ripeteva sempre papà: si deve accelerare quando il cambio è in folle e poi inserire dolcemente la marcia, rammentando sempre di farlo prima di ogni curva .
D’obbligo poi è la frenata progressiva senza mai pigiare a fondo il pedale, come pure devi cercare di curvare disegnando la traiettoria con il volante in anticipo, dolcemente , cautamente e senza strappi . In tal modo tutto filerà liscio come desiderato . Ora sorge ora spontanea la domanda : sarei mai riuscito a superare indenne la sfida del traffico urbano ed extraurbano che ogni giorno andavain scena lungo le arterie della grande Genova , sebbene ancora in veste di neofita alle prime armi nell’arte della guida ??……..Ben presto lo avremmo scoperto !!
.
Foto riprese da riviste di motori specializzate di quegli anni …...