
…Lancia Aurelia B20 … quale la più bella ?
Raccontava Guido Rosani , figlio del Direttore della Lancia Nino Rosani, che “Era questo l'humus nel quale nacque l'Aurelia B20, presentata nella primavera del 1951 al 33° Salone di Torino: una scommessa riverberata su tre fronti - clientela, concorrenza e competizioni - e totalmente vinta dal giovane manager torinese. I successi di pubblico e vendita contrapposero la B20 non solo all'Alfa Romeo 1900 SS, suo naturale competitor, ma a Ferrari e Maserati, più potenti e costose, ma non ancora del tutto affermate a livello di prodotto. L'Aurelia, in listino sino al 1958 in sei serie successive, divenne quello che oggi definiremmo un instant classic, un'auto che già al suo debutto fissava stilemi e contenuti tecnici in grado di sfidare il tempo, come tutt'ora dimostrato dalle sue continue affermazioni in corsa e sul green, e dalle ascendenti quotazioni degli esemplari sopravvissuti. Le notevoli prestazioni della B20 GT di serie la rendono subito appetibile per le corse dalla clientela sportiva. (Foto di J.Manuel Fangio e della sua Aurelia B20 GT sono tratte da “Hachette”.

….”La new age ……a stelle e strisce”
In quegli anni di metà XX° secolo , tutta l’Italia era completamente dipendente dalle novità provenienti d’oltreoceano, nei più disparati settori : elettrodomestici, arredamenti della casa, radio, televisori, i programmi televisivi , ma pure nella politica, insomma, tutto secondo la moda “American way”.

I tre Gianni del mondo dell’auto …….
A papà piaceva la storia della Fiat e della Lancia, non solo perché entrambe erano nate e cresciute a Torino, come era stato anche per lui, ma perché a quel tempo sono le principali case automobilistiche italiane , escludendo l’Alfa Romeo allora ancora troppo piccola . Curiosamente i rispettivi “patron” si chiamavano tutti e due Gianni, entrambi precocemente orfani ed eredi di fabbriche d’autovetture e di autocarri. Quasi coetaneo di Gianni Agnelli, ma più giovane di tre anni . diverso in corpo e spirito, Gianni Lancia ama e conosce le auto, la meccanica, i motori. È un ingegnere appassionato, corpulento come il padre, ama la buona tavola, ma è di carattere riservato.

…..il tempo del bel Canavese, ricordi ??
Ma potrei forse non ricordare quell’affascinante viaggio in Fiat Ritmo di metà Estate , fin lassù al colle del Nivolet, al Lago Serrù , oltre la diga dell’Enel ed poi ben oltre, fin sù al passo omonimo , stretti fra gli alti muri di neve appena intagliati. E poi raggiungere a piedi i bei laghetti di quota 3000 ad ammirare il bel panorama, odorare il profumo dei bucaneve, udire il penetrante sibilo delle marmotte. Che spettacolo! L’aria fina dell’alta quota impedì perfino l’ebollizione dell’acqua e quindi la cottura della pasta, costringendoci quella volta a fare colazione a base di coppa e prosciutto, pure ottimi e piacentini.

Buon Compleanno …. …Cara Ti-Vu !
A proposito di “Lascia o raddoppia” il gioco a quiz condotto da Mike Bongiorno ad iniziare dal Novembre del 1955, così raccontava Roberto Beccantini sul La Stampa – il quotidiano di Torino – “E il modo di vedere la tv ? proprio un altro mondo rispetto ad oggi. Di solito il televisore viene sistemato su un apposito trespolo e così tu devi puntare gli occhi al soffitto, dal basso in alto: una visione quasi mistica. E poi, impossibile da dimenticare, in basso c’é un piccolo cartello: è severamente vietato toccare il televisore”.

Ed ora …. “le spigolature a tema”.
E’ giunto ora il momento di considerare i tanti e vari accadimenti della vita , via via succedutisi nel tempo, da un differente punto di vista, non più solo dal mio. Ad esempio da quello dell’azienda di volta in volta incontrata nel corso dell’attività lavorativa nell’ambito di progetti di investimento riguardanti in primis le PMI - le tante piccole e medie aziende di cui l’Italia è zeppa e di cui si vanta – sempre assetate di capitale di rischio ed appartenenti ai settori tecnologici più avanzati, forieri di sviluppi a doppia cifra. In tali operazioni, la società avrebbe coinvolto altri privati investitori selezionati ad hoc , con i quali lei stessa avrebbe investito il classico “Chip”. Naturalmente, ogni decisione sarebbe dipesa dalla validità delle analisi reddito-patrimoniali presenti e future, in base alle quali sarebbe stata poi presa la decisione finale.

”La Dolce vita” in spyder : Giulietta oppure B24 ??….
Il 25 giugno del 2015 , esattamente dieci anni fa, in mattinata dal Centro Stile e Ingegneria Pininfarina di Cambiano partiva il tour “Dolce Vita d’Estate”, il viaggio-tributo organizzato da Ruote Classiche per celebrare i sessant’anni – che quest’anno sono settanta - dell’Alfa Romeo Giulietta Spyder e della Lancia Aurelia B24. “Ci fa molto piacere che il Tour sia stato tenuto a battesimo proprio a Cambiano in Pininfarina, che ha firmato questi due capolavori – commentano nel Centro Stile . – Sono entrambi diventati icone senza tempo ed espressione massima del design Pininfarina e dello stile italiano. Siamo quindi felici di festeggiare oggi l’anniversario di due pietre miliari della nostra storia, nonché della storia dell’automobile”.

L’ammiraglia é Lancia…. da sempre !
Racconta il più fervente appassionato del marchio Lancia, socio del Lancia Club insieme a Giovanni De Virgilio, figlio dell'Ing. Francesco, il progettista del motore dell’ Aurelia e rinomato esperto Lancista, di quella domenica passata insieme al gruppo di Flaminia nel viaggio lungo la Cassia per rivivere il classico tragitto della 1000 Miglia, passando per Radicofani e con destinazione Buonconvento , per gustare le squisite pietanze della zona. A corollario della manifestazione sono stati realizzati ambiziosi reportage ricordando i "70 anni della Lancia Flaminia", progetto ambizioso conclusosi egregiamente , il miglior modo di festeggiare le Lancia Flaminia, l'ultima vera ammiraglia italiana. (Foto dal film “Il vedovo” con Alberto Sordi)

…il pensiero torna sempre a quel tempo lontano
L’appuntamento delle ferie estive era d’abitudine in quel di Bardonecchia nell’Alta Val Susa, ove a quel tempo esisteva pure il valico di frontiera con la Francia nel vicino borgo di Melezet. Ed è in quell’anno che papà vestì suo malgrado l’abito dell’istruttore di guida e ricordandolo ancor oggi , lo rivedo pensieroso al volante della Fiat berlina durante le tante prove di guida sulla spianata dello Jafferau, là alla stazione di partenza delle funivie che d’inverno ti portano fin sù alle piste da sci, ma oggi silenziosa, in totale solitudine.

1958 : al Salone dell’auto nasce la “Alfa-Abarth GT”,
Nel 1958, i rapporti tra Alfa Romeo ed Abarth ripresero alla grande con l’intento di realizzare la piccola coupé “Alfa-Abarth GT”, denominata ufficialmente “Alfa Romeo derivazione Abarth 1000”. Una splendida coupé sportiva dalle elevate prestazioni appositamente creata per gareggiare nella categoria “1 litro” allora non coperta da altri costruttori . Le importanti esperienze maturate durante i test svolti sul circuito di Monza dalla precedente monoposto speciale Alfa-Abarth contribuirono in maniera rilevante alla nascita della nuova coupé, sia nella fase di progettazione che poi della realizzazione vera e propria. (All News from “Carlo Abarth story” by Aisa Milan and Auto Italiana/Ruote Classiche by Editoriale Domus, Milan (Italy)

..Estate 1955 : Gianni Lancia getta la spugna…..
L’epilogo della Squadra Corse Lancia di Formula 1 avvenne il 26 Luglio di settant’anni fa quando in Via Caraglio a Torino ci fu la consegna sui furgoni della Ferrari di tutte le sei vetture D50 complete, più due telai e molte parti meccaniche , i relativi disegni più i materiali vari, il tutto accompagnato da Vittorio Jano che si trasferì a Maranello. Purtroppo la fine traumatica del settennato di Gianni Lancia interruppe bruscamente quella vena creativa e ne impedì la tradizione alle future generazioni. Restano incompiute molte innovazioni rimaste in cantiere , quali il cambio semiautomatico, l'iniezione meccanica , le doppie candele ed i nuovi motori 6Vu ad uno e a due alberi a camme in testa I tecnici che progettarono la Lancia D 50 di F1 furono Zaccone Mina per i motori, Francesco Faleo per telaio sospensioni e Bosco, uomo eccezionale, per il cambio e la trasmissione, sotto la supervisione di Vittorio Jano e soprattutto dello stesso Gianni Lancia, soprannominato dagli amici “Giannino”. (Notizie e foto tratte da “Blue Lancia” ed Ed.Domus)

…quell’altra volta in America…e tant’altro.
Quell’anno di fine degli ’80, la società di servizi ferroviari per cui stavo portando avanti il progetto ITC a sorpresa mi spedì in missione presso la controllata americana, per verificare sul posto le soluzioni proposte. Destinazione Pittsburgh, in Pennsylvania nel profondo Nord , quasi al confine con i Grandi Laghi. La traversata avvenne in due tratte, la prima da Malpensa ad Atlanta , la capitale della Georgia e l’altra con destinazione PIT in quel di Pittsburgh, dove l’aereo riuscii alla fine a fermarsi dopo le tante e le pericolose sbandate appena atterrato, a causa della pista ghiacciata per il freddo glaciale : - 25 gradi Farenheit, non Celsius, ma in ogni caso tanti lo stesso!.

….”The way we were” come eravamo…….
Erano quelli gli anni della campagna lanciata da papà delle “vendite a premio” di tessuti Lanerossi abbinate alla Lotteria di Capodanno, con in premio la radiolina portatile “Ultravox..et non plus ultra” più il biglietto della Lotteria, entrambi consegnati all’atto dell’acquisto. L’idea era stata ripresa da una campagna pubblicitaria allora in voga in America e di grande successo, anche perché la radiolina portatile era allora una novità assoluta ! Il primo contatto avveniva a mezzo lettera inviata agli abbonati al telefono selezionati ad hoc che iniziava con: “Avete vinto una radio! Il potenziale cliente ridacchiandoci sopra , pensando ad uno scherzo subito chiedeva : “Ma è tutto vero?? Dov’era l’inghippo ?”

…il ricordo oggi é per la Lancia Lambda
Papà amava raccontare la storia delle principali case costruttrici di automobili dell’epoca in particolare di Lancia ed Alfa Romeo . Spesso raccontava della Lancia, non solo perché il secondo produttore italiano di auto del tempo era di Borgo San Paolo a Torino , come lui, ma perché condivideva la filosofia di Monsù Censin , il fondatore: ”Il lancista doc oltre a finiture di qualità, vuole anche ammirare una meccanica raffinata e d’avanguardia quando apre il cofano dell’auto, perché conta una sola cosa : la qualità”. La storia del marchio Lancia é fatta di capacità imprenditoriale, tecnica motoristica , impegno nelle competizioni , inizialmente in modo indiretto , ma soprattutto grande attenzione allo stile . Sono Lancia molte importanti innovazioni nel mondo dell’automobile : la scocca autoportante, l’architettura del motore sei cilindri Vu, le sospensioni indipendenti davanti e dietro, largo impiego di materiali in lega leggera in anticipo rispetto alla concorrenza. L’affermazione sui mercati internazionali inizia negli anni ’20 con la Lambda, a cui segue nel decennio successivo l’Augusta . L’apice viene senz’altro toccato con il capolavoro di Monsù Censin e del progettista Battista Falchetto: la Lambda. , bell’esempio di cosa il mondo si aspetta da un prodotto italiano.

Quei momenti indimenticabili
Il 24 giugno 2020, la casa del Portello a Milano ha tagliato un nuovo prestigioso traguardo: i 110 anni dalla nascita contraddistinti da innovazioni tecnologiche, successi sportivi e memorabili creazioni davvero nel cuore non solo degli Alfisti, ma di tutti gli amanti del bello. La storia di Alfa Romeo si intreccia infatti con il meglio della genialità italiana, ne racchiude il carattere, oltre al noto patrimonio tecnico e artistico, e tocca ambiti che esulano dal mondo dell’automobile. Un esempio di tale “pedigree” è la mia Alfa Romeo GTV 916 2.0 turbo 6 cilindri realizzata su design di Pininfarina con certificato CRS del 1996 da sempre di proprietà della mia famiglia, ineguagliabile !!

…..ecco la sorpresa : “The woman in red “…….
In quell’ultima domenica in Algarve , bellissima regione del Portogallo, giunse inaspettata la visita mattutina della “signora in rosso” , la meravigliosa Lancia Aurelia B24 Spyder vestita in quel fiammante rosso corsa . Venne subito accolta dai tanti applausi dei presenti e dall’immensità dei bellissimi e profumati eucalipti natii, parte della lussureggiante flora mediterranea che circonda il Penina Golf Resort di Portimao. La Lancia Aurelia B24 spyder , soprannominata America è l’ultima creatura realizzata dalla famiglia Lancia. L'idea del giovane Gianni é quella di una vettura d'élite, dalla linea sportiva che strizzasse l'occhio alle tendenze d'oltreoceano . Questa storia inizia nel 1954 quando dai capannoni della Lancia esce un prototipo derivato dalla B20GT , decappottabile e supercompressa. Per la scelta del frontale viene realizzato un mascherone che presenta la griglia del radiatore sullo stile della D20 di Pinin Farina , invece l’altro ha il tradizionale scudo Lancia. Sulla spinta della Signora Adele, severa custode dell’ortodossia aziendale, viene scelta la seconda soluzione, che Pinin Farina utilizza per il prototipo marciante. Ha dei grossi rostri sui paraurti e la sua prima uscita è una gara di regolarità a Cortemaggiore guidata da Gigi Villoresi . La presentazione ufficiale avviene al Salone di Bruxelles il 15 gennaio 1955. Il nuovo modello è ancora più elegante del prototipo. Gli aggressivi rostri sono sostituiti da quattro piccoli paraurti che guardano vezzosamente all’insù mentre il parabrezza panoramico ispirato ai modelli nautici sembra fatto apposta per conquistare il pubblico nordamericano. (Da Storia Lancia Mauto 2020)

….quella volta l’utile si unì al dilettevole…
Stasera vorrei ricordare Vinadio e le annesse acque termali. Il viaggio per raggiungere le Terme di Vinadio quella volta fu interminabile, passando per Cuneo ed attraversando la tormentata camionale della Maddalena, zeppa di TIR diretti in Francia , tutti in fila in colonne lunghissime ed impossibili da sorpassare. Poco dopo Borgo San Dalmazzo, “Burg” da queste parti , ecco che arrivano tante altre curve , salite e saliscendi , oltre le quali vieni accolto dal possente forte Albertino, immenso e pieno di storia .

….i bei viaggi d’estate al mare……
Mia cara spyder , in quali viaggi avventurosi mi avresti accompagnato in quelle estati indimenticabili ? Al lago di Lesina sul Gargano nella folta pineta marittima , i cui profumi di resina e salmastro ti penetrano dentro fin nel profondo. Ma anche laggiù in quel di Terracina in quella calda notte ferragostana, decisione “last minute” , non riuscendo quella volta a prendere sonno, comunque e sempre, il che ci portò alla classica tirata tutta d’un fiato, senza stop se non per il solo rifornimento

… e che dire del periodo in quel di Lodi ??
Nella prima metà degli anni ‘80 termina il periodo piemontese della mia vita : dai monti delle valli di Lanzo e del bel Canavese si passa al mesto ritorno alla pianura della bassa lodigiana e lombarda. Un cambiamento radicale non solo per il panorama, le consuetudini e i costumi completamente diversi, ma anche per il nuovo lavoro e le prossime sfide. Marisa conosce bene questi luoghi, qui ha le radici e per questo dice sì, seppure alquanto a malincuore. Sono i corsi e i ricorsi della vita….

L’anno del battesimo del volo…ricordi ??
Novembre 1968, la società di consulenza per cui lavoravo organizzò l’annuale seminario ad Ostenda, in Belgio, località balneare del Nord nota per le lunghe spiagge piatte, spaziose, infinite, ma anche ventose. Per me si trattava del battesimo del volo sul nuovo Boeing 737 Lufthansa là pronto ad accoglierci sull’apposita piazzola a Linate , mi apparve immenso. Era là fermo ai blocchi di partenza con la scaletta già agganciata ed i portelloni anteriore e posteriore spalancati pronti ad inghiottire i passeggeri che man mano gli si avvicinavano.